Giandomenico Gagini

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Giovanni Domenico Gagini (Messina, 1503 – Palermo, 1560) è stato uno scultore italiano.

Biografia

Giovanni Domenico Gagini, altrimenti noto come Giovan Domenico o Giandomenico o Giandomenico I o Giandomenico senior per distinguerlo dall'attività del nipote Giandomenico II o Giandomenico junior, coniuga i nomi dello zio e del nonno paterni. Figlio di Antonello Gagini e padre di Antonuzzo Gagini, appartiene alla terza generazione della corrente lombardo-ticinese dei Gagini o Gaggini in Sicilia. Anch'egli scultore, seguendo la tradizione familiare per la statuaria, la scultura e l'architettura.

Dopo la morte del padre Antonello è documentata la permanenza in Sciacca dal 1541 al 1548, in seguito a Caltagirone.

Opere autografe e documentate sono presenti a Palermo, Caltavuturo, Monreale, Petralia Sottana, Polizzi Generosa e San Mauro Castelverde, Sciacca, Caltagirone, Militello in Val di Catania, Enna, Nicosia, Ragusa, Siracusa, Trapani, Marsala, Mazara del Vallo e Salemi.

Opere

Agrigento e provincia

Catania e provincia

  • 1550 c., Portale, manufatti marmorei, sculture ornamentali in collaborazione con il figlio Antonuzzo Gagini, opere presenti nel prospetto di Palazzo Senatorio Calatino ora Galleria Luigi Sturzo di Caltagirone.
  • XVI secolo, Balcone, manufatti marmorei, sculture ornamentali in collaborazione con il figlio Antonuzzo Gagini, opere presenti nel prospetto di Palazzo Gravina - Pace, ex casa Bonanno, Caltagirone.
  • XVII secolo, Scudo marmoreo, manufatto marmoreo, stemma della Città di Caltagirone.
  • XVII secolo, Annunciazione, statua marmorea, opera custodita nel santuario di San Giacomo di Caltagirone.
  • XVII secolo, Cappella di San Giacomo, manufatti marmorei, attribuzione d'opera custodita nella Cappella di San Giacomo del santuario di San Giacomo di Caltagirone.[4]
  • XVII secolo, Cappella di Santa Lucia, manufatti marmorei, attribuzione d'opera custodita nella Cappella di Santa Lucia del santuario di San Giacomo di Caltagirone.[4]
  • XVI secolo, Cupolino e Lanterna presbiteriale, manufatti marmorei, opera architettonica in collaborazione col figlio Antonuzzo Gagini presente nella ex Cappella del Santo Sepolcro della chiesa di Sant'Antonio di Padova di Militello in Val di Catania.

Enna e provincia

  • 1560, Fregi, manufatti marmorei, decorazione ricca di foglie d'acanto, maschere geminate, figure bicipite, grottesche, uccelli, animali fantastici e ancora putti, grifi, teste d'angelo, evangelisti, profeti e santi, simboli del Vangelo. In una nicchia ricavata lungo il corpo di una colonna è scolpito il Battesimo di Gesù sotto la protezione del Padre Eterno e dello Spirito Santo fra le insegne di Papa Pio IV, quelle della casa reale di Spagna nella figura di Filippo II di Spagna e della città di Castrogiovanni. Ricostruzione di coppia di colonne poste in prossimità dell'ingresso principale della navata centrale della cattedrale di Maria Santissima della Visitazione di Enna.[5]
  • 1560 - 1562, Concita, manufatto marmoreo, con raffigurazioni della Vergine Maria fra San Cataldo, gli Apostoli, l'Annunciazione, la Nascita di Gesù, a chiudere Dio, opera proveniente dall'antica chiesa di San Cataldo e custodita nell'attuale chiesa di San Cataldo di Enna.[6]
  • 1560 - 1562, Cappella, manufatto marmoreo, attribuzione, con raffigurazioni di otto storie della Passione di Gesù, gli Evangelisti, quattro Profeti, l'Ultima Cena, a chiudere la Risurrezione e la Pentecoste, opera proveniente dall'antica chiesa di San Cataldo e custodita nell'attuale chiesa di San Cataldo di Enna.[6]
  • 1560, Fonte battesimale, manufatto marmoreo, opera proveniente dall'antica chiesa di San Cataldo e custodita nell'attuale chiesa di San Cataldo di Enna.
  • 1560, Madonna con Bambino, statua marmorea, opera proveniente dall'antica chiesa di San Cataldo e custodita nell'attuale chiesa di San Cataldo di Enna.
  • 1556, Pergamo, manufatto marmoreo con raffigurazioni della Resurrezione, San Pietro Apostolo, San Paolo Apostolo, San Nicola di Bari, San Giovanni Battista, lo stemma della città di Nicosia, attribuzione, opera conservata nella basilica cattedrale di San Nicolò di Nicosia.[7]
  • XVI secolo, Colonne, manufatti marmorei, attribuzione, opere commissionate per la primitiva Cappella del Sacramento e oggi poste nella parete del portico laterale della basilica cattedrale di San Nicolò di Nicosia.[6]

Palermo e provincia

Retablo, chiesa della Santissima Trinità di Petralia Sottana.
Ordine Descrizione
1 Testa
All'interno del frontone: al centro la Trinità attorniata da putti osannanti, due angeli adoranti, due putti agli angoli.
Un primo cornicione decorato con teste di putti alate ripartisce il primo ordine di scomparti o teatrini
delimitati da lesene con ornamenti a grottesca in rilievo.
2 Ordine superiore:
''Annunciazione, Natività, al centro Trasfigurazione, Apparizione a Maria Maddalena, Apparizione agli Apostoli.
Cornicione con decorazioni a foglie d'acanto, scomparti o teatrini delimitati da lesene con ornamenti in rilievo a festoni o ghirlande.
3 Ordine intermedio:
''Risurrezione di Gesù con le guardie pretoriane.

1 semiordine: Adorazione dei pastori, Presentazione al Tempio, Calvario e Simboli della Passione, Deposizione nel Sepolcro.
2 semiordine: Fuga in Egitto, Gesù fra i Dottori, Deposizione dalla Croce, Pietà o Compianto.

Cornicione con decorazioni a foglie d'acanto e vasi, scomparti o teatrini delimitati da lesene con ornamenti a candelabra.
4 Ordine inferiore:
Crocifissione di Gesù con la Vergine Maria e San Giovanni Apostolo.

1 semiordine: Incontro, Ultima Cena, Salita al Calvario, Processo dinanzi a Pilato.
2 semiordine: Orazione nell'orto, Arresto di Gesù, Processo nel Sinedrio, Flagellazione.

Cornice inferiore con raffigurazioni dei dodici apostoli, sui plinti aggettanti delle lesene su fondo rosso
si identificano per elementi iconografici San Pietro e San Paolo al centro, in posizione intermedia due Evangelisti,
ai lati Sant'Antonio di Padova e Vergine Maria.
  • 1543, Cappella di San Gandolfo, manufatto marmoreo, opera in collaborazione col fratello Antonino, oggi non più esistente, documentata nel duomo di Santa Maria Assunta di Polizzi Generosa.[10]
Cappella del Santissimo Sacramento, icona, Duomo di Marsala.

Ragusa e provincia

Siracusa e provincia

  • XVI secolo, Madonna con Bambino, statua marmorea, opera custodita nell'Arcivescovado di Siracusa.

Trapani e provincia

Portale Cappella della Madonna di Trapani, Basilica santuario di Maria Santissima Annunziata di Trapani.

Note

  1. ^ Gioacchino di Marzo, pp. 467 e 468.
  2. ^ Gioacchino di Marzo, pp. 472 e 473.
  3. ^ Gioacchino di Marzo, pp. 448.
  4. ^ a b Gioacchino di Marzo, pp. 454.
  5. ^ Gioacchino di Marzo, pp. 338, 451 - 454, 582
  6. ^ a b c Gioacchino di Marzo, pp. 452.
  7. ^ a b Gioacchino di Marzo, pp. 453.
  8. ^ Gioacchino di Marzo, pp. 447 e 448.
  9. ^ Gioacchino di Marzo, pp. 447.
  10. ^ Gioacchino di Marzo, pp. 449 e 450.
  11. ^ Touring Club Italiano, pp. 307.
  12. ^ Gioacchino di Marzo, pp. 140, 156 e 157, 238, 388 e 392, 446.
  13. ^ Gioacchino di Marzo, pp. 399 - 402, 446, 455, 497.

Bibliografia

  • Gioacchino di Marzo, "Delle belle arti in Sicilia dai Normanni alla fine del sec. XVI", Palermo, 1858 - 1862.
  • Gioacchino di Marzo, "Memorie storiche di Antonello Gagini e dei suoi figli e nipoti, scultori siciliani del secolo XVI", Palermo, 1858.
  • Gioacchino di Marzo, "I Gagini e la scultura in Sicilia nei secoli XV e XVI. Memorie storiche e documenti", 2 voll., Palermo, 1880-1883.
  • (IT) "Guida d'Italia" - "Sicilia", Touring Club Italiano.
  • (IT) Gioacchino di Marzo, "I Gagini e la scultura in Sicilia nei secoli XV e XVI; memorie storiche e documenti", Conte Antonio Cavagna Sangiuliani di Gualdana Lazelada di Bereguardo, Volume I e II, Palermo, Stamperia del Giornale di Sicilia.

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