Stanley Gerald Thompson
Stanley Gerald Thompson (Los Angeles, 9 marzo 1912 – Berkeley, 16 luglio 1976) è stato un chimico statunitense, noto per essere stato, insieme a Glenn Theodore Seaborg e ad altri collaboratori, lo scopritore di cinque elementi chimici transuranici: Berkelio, Californio, Einsteinio, Fermio e Mendelevio.
Biografia
Nato a Los Angeles nel 1912, all'età di 13 anni entrò alla David Starr Jordan High School nel quartiere Watts della città, dove fu compagno di classe di Glenn T. Seaborg e si distinse per i suoi successi in chimica.[1] Entrambi entrarono all'UCLA l'autunno successivo al diploma, e lì il giovane Stanley diede i primi segnali delle sue capacità di sperimentatore. Dopo aver conseguito la laurea, iniziò a lavorare presso il Richmond Laboratory della Standard Oil of California.[1]
Attività di ricerca
Quando Seaborg inizio a lavorare presso il laboratorio di metallurgia dell'Università di Chicago nel 1942, chiese a Thompson di unirsi come chimico al progetto per separare il plutonio dai prodotti di fissione dell'uranio delle prime centrali atomiche. In breve concepì e testò sperimentalmente il processo fosfato di bismuto, che sarebbe stato lanciato con successo ad Hanford, Washington, due anni dopo, e che avrebbe prodotto abbastanza plutonio da essere spedito al Los Alamos Laboratory di New York, luogo di sviluppo della prima bomba atomica.[1]
In seguito, al Chicago Metallurgy Laboratory, iniziò a sviluppare nuove linee di lavoro che sarebbero servite come base per la sua successiva incorporazione al Radiation Laboratory dell'Università della California - Berkeley dove completò il dottorato in due anni e dove scopri gli elementi transuranici. Di fatto, nel periodo dicembre 1949 - febbraio 1950, guidò un gruppo di ricerca dedicato alla sintesi e all'identificazione di elementi con numero atomico 97 e 98: Berkelio e Californio[2]; e successivamente Einsteinio, Fermio e Mendelevio (rispettivamente con numero atomico 99, 100 e 101). I primi due furono scoperti inaspettatamente nei resti dell'esplosione termonucleare (detta evento "Mike"), avvenuta sull'atollo Eniwetok, nell'Oceano Pacifico, nel novembre 1952.[1][2]
Con il suo gruppo di ricerca sviluppò anche la tecnica della fluorescenza a raggi X per l'analisi qualitativa e quantitativa. Studiò i processi di fissione e ha partecipò a previsioni sull'esistenza e la stabilità degli elementi superpesanti, nonché alla loro ricerca. Il suo ultimo lavoro riguardava invece i meccanismi di rilassamento nelle reazioni con ioni pesanti utilizzando un acceleratore lineare.[2]
Ricevette una orsa di studio nel 1954 presso il Nobel Institute for Physics di Stoccolma[3] e una borsa di studio simile, nel 1966, presso il Niels Bohr Institute di Copenaghen; e l'American Chemical Society gli conferì nel 1956 l'ACS Award for Nuclear Chemistry for Nuclear Applications in Chemistry.
Morì di cancro all'età di 64 anni, nel 1976.[4]
Note
- ^ a b c d (EN) Stanley G. Thompson, su Atomic Heritage Foundation. URL consultato il 20 gennaio 2022.
- ^ a b c Stanley G. Thompson PhD the separation and purification of plutonium and the identification and isolation of the actinide series of new elements, su bonestamp.com. URL consultato il 20 gennaio 2022.
- ^ Stanley Gerald Thompson - John Simon Guggenheim Memorial Foundation, su web.archive.org, 28 giugno 2011. URL consultato il 20 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 28 giugno 2011).
- ^ Stanley G. Thompson, in Physics Today, vol. 29, n. 12, 1º dicembre 1976, pp. 59–59, DOI:10.1063/1.3024681. URL consultato il 20 gennaio 2022.
Voci correlate
- Berkelio
- Californio
- Einsteinio
- Fermio
- Mendelevio
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