Relazione di Einstein-Smoluchowski

La relazione di Einstein–Smoluchowski è una relazione predittiva sul moto diffusivo di particelle sottoposte a un campo di forze, ricavata in maniera indipendente da Albert Einstein (nel 1905) e Marian Smoluchowski (nel 1906) durante i loro studi sul moto browniano.

Tale relazione può essere espressa nel modo seguente:[1]

D = μ k B T {\displaystyle D=\mu \,k_{B}T}

dove:

Tale espressione generale può essere espressa in più forme diverse, ognuna specifica per il problema considerato; si giunge alle diverse espressioni della relazione di Einstein–Smoluchowski definendo ogni volta in maniera opportuna la mobilità μ {\displaystyle \mu } . Tale relazione generale non è altro che un'applicazione del teorema fluttuazione-dissipazione.

Diffusione attraverso un fluido viscoso

Rappresentazione del moto di una particella sferica in un fluido viscoso. Il moto della particella risulta dalla contrapposizione di due forze: la spinta idrostatica F d {\displaystyle F_{d}} (per il principio di Archimede) e la forza di gravità F g {\displaystyle F_{g}} .

La relazione di Einstein–Smoluchowski può essere applicata al caso del moto diffusivo di una particella sferica immersa in un fluido viscoso, ottenendo la seguente espressione, detta equazione di Stokes-Einstein (valida per bassi valori del numero di Reynolds):[2]

D = k B T 6 π η r {\displaystyle D={\frac {k_{B}T}{6\pi \,\eta \,r}}}

in cui:

  • il termine 1 6 π η r {\displaystyle {\frac {1}{6\pi \,\eta \,r}}} indica la mobilità ( μ {\displaystyle \mu } ) della particella;
  • η {\displaystyle \eta } è la viscosità del fluido;
  • r {\displaystyle r} è il raggio della particella sferica considerata.

Tale relazione si ricava sostituendo il valore della forza ottenuta dalla legge di Stokes all'interno della relazione generale di Einstein–Smoluchowski.

L'equazione di Stokes-Einstein non è valida nel caso di meccanismo di trasporto "a salto" (che avviene per gli ioni di piccole dimensioni), in cui le particelle si spostano attraverso difetti reticolari vicini (vacanze o posizioni interstiziali).[3]

Diffusione attraverso un campo elettrico

La relazione di Einstein–Smoluchowski applicata al moto diffusivo di una particella immersa in un campo elettrico assume la seguente forma[4]:

D = μ k B T q {\displaystyle D=\mu {\frac {k_{B}T}{q}}}

dove μ {\displaystyle \mu } è la mobilità elettrica della particella carica e q {\displaystyle q} è la carica elettrica della particella.

Dimostrazione nel caso generale

Per una dimostrazione della relazione di Einstein-Smoluchowski si veda ad esempio Kubo[5].

Si consideri un insieme di particelle soggette a una forza conservativa (ad esempio una forza di Coulomb) F ( x ) = U ( x ) {\displaystyle F(\mathbf {x} )=-\nabla U(\mathbf {x} )} , funzione della posizione x {\displaystyle \mathbf {x} } , generata da un potenziale U {\displaystyle U} . Si assuma che ogni particella reagisca all'azione di questa forza muovendosi con una velocità v ( x ) = μ ( x ) F ( x ) {\displaystyle v(\mathbf {x} )=\mu (\mathbf {x} )F(\mathbf {x} )} (si noti che nel caso più generale il coefficiente di mobilità è a sua volta funzione della posizione). Si assuma inoltre che il numero di particelle sia sufficientemente elevato da poter essere modellizzate, da un punto di vista macroscopico, con una funzione densità ρ ( x ) {\displaystyle \rho (\mathbf {x} )} . Dopo un certo tempo, in assenza di altri fenomeni, il sistema raggiungerà un equilibrio: le particelle si accumuleranno nelle regioni a minore energia potenziale ma continueranno a muoversi disordinatamente in risposta a processi diffusivi a cui sono sottoposte. All'equilibrio il flusso netto di particelle è nullo in ogni punto dello spazio: in questa condizione la corrente di trasporto (in inglese drift current, cioè il processo generato dalla forza F {\displaystyle F} che fa muovere le particelle verso zone a minore energia) e il processo di diffusione (diffusion current) sono perfettamente bilanciati.

Il flusso netto di particelle dovuto alla corrente di trasporto è

J d r i f t ( x ) = μ ( x ) F ( x ) ρ ( x ) = ρ ( x ) μ ( x ) U ( x ) , {\displaystyle \mathbf {J} _{\mathrm {drift} }(\mathbf {x} )=\mu (\mathbf {x} )F(\mathbf {x} )\rho (\mathbf {x} )=-\rho (\mathbf {x} )\mu (\mathbf {x} )\nabla U(\mathbf {x} ),}

la cui interpretazione è che il numero di particelle che attraversano una data posizione è uguale alla densità di particelle moltiplicata per la loro velocità media.

Il flusso netto di particelle dovuto alla corrente di diffusione è invece, dalla legge di Fick,

J d i f f u s i o n ( x ) = D ( x ) ρ ( x ) , {\displaystyle \mathbf {J} _{\mathrm {diffusion} }(\mathbf {x} )=-D(\mathbf {x} )\nabla \rho (\mathbf {x} ),}

dove il segno negativo significa che le particelle si muovono da zone a concentrazione maggiore verso zone a concentrazione minore.

In condizioni di equilibrio J d r i f t + J d i f f u s i o n = 0 {\displaystyle \mathbf {J} _{\mathrm {drift} }+\mathbf {J} _{\mathrm {diffusion} }=0} . Inoltre, per un insieme di particelle non interagenti la densità di equilibrio ρ {\displaystyle \rho } è funzione soltanto del potenziale U {\displaystyle U} , cioè due posizioni aventi stessa U {\displaystyle U} avranno anche la stessa densità ρ {\displaystyle \rho } (si veda l'esempio sulla distribuzione di Maxwell-Boltzmann discusso di seguito). Questo legame fornisce, applicando la regola della catena,

ρ = d ρ d U U . {\displaystyle \nabla \rho ={\frac {\mathrm {d} \rho }{\mathrm {d} U}}\nabla U.}

All'equilibrio dunque vale:

0 = J d r i f t + J d i f f u s i o n = μ ρ U D ρ = ( μ ρ D d ρ d U ) U . {\displaystyle 0=\mathbf {J} _{\mathrm {drift} }+\mathbf {J} _{\mathrm {diffusion} }=-\mu \rho \nabla U-D\nabla \rho =\left(-\mu \rho -D{\frac {\mathrm {d} \rho }{\mathrm {d} U}}\right)\nabla U.}

Dal momento che questa relazione vale per ogni punto x {\displaystyle \mathbf {x} } del dominio considerato, essa implica la relazione di Einstein-Smoluchowski nel caso generale:

D = μ ρ d ρ d U . {\displaystyle D=-\mu {\frac {\rho }{\frac {\mathrm {d} \rho }{\mathrm {d} U}}}.}

Il legame tra ρ {\displaystyle \rho } e U {\displaystyle U} per particelle classiche può essere modellata mediante la statistica di Maxwell-Boltzmann

ρ ( x ) = A e U ( x ) k B T , {\displaystyle \rho (\mathbf {x} )=Ae^{-{\frac {U(\mathbf {x} )}{k_{B}T}}},}

dove A {\displaystyle A} è una costante legata al numero totale di particelle. Sotto questa ipotesi allora:

d ρ d U = 1 k B T ρ , {\displaystyle {\frac {\mathrm {d} \rho }{\mathrm {d} U}}=-{\frac {1}{k_{B}T}}\rho ,}

che, inserita nella relazione precedentemente dimostrata, fornisce

D = μ ρ d ρ d U = μ k B T , {\displaystyle D=-\mu {\frac {\rho }{\frac {\mathrm {d} \rho }{\mathrm {d} U}}}=\mu k_{B}T,}

che corrisponde alla relazione di Einstein-Smoluchowski classica.

Note

  1. ^ (EN) IUPAC Gold Book, "Einstein equation"
  2. ^ http://tnt.phys.uniroma1.it/twiki/pub/TNTgroup/AngeloVulpiani/brown.pdf
  3. ^ Bianchi, p. 77.
  4. ^ Van Zeghbroeck, 2.7, su Principles of Semiconductor Devices, ecee.colorado.edu. URL consultato il 21 giugno 2016 (archiviato dall'url originale il 6 maggio 2021).
  5. ^ Kubo, R., The fluctuation-dissipation theorem, in Rep. Prog. Phys., vol. 29, 1966, pp. 255–284, DOI:10.1088/0034-4885/29/1/306.

Bibliografia

  • (EN) M. A. Islam, Einstein–Smoluchowski Diffusion Equation: A Discussion, in Physica Scripta, vol. 70, n. 2-3, 2004, p. 120, DOI:10.1088/0031-8949/70/2-3/008.
  • (EN) N.H. Bingham, Bruce Dunham, Estimating Diffusion Coefficients From Count Data: Einstein-Smoluchowski Theory Revisited (PDF) [collegamento interrotto], in Annals of the institute of statistical mathematics, vol. 49, n. 4, 1997, pp. 667-679, DOI:10.1023/A:1003214209227.
  • Giuseppe Bianchi, Torquato Mussini, Elettrochimica, Elsevier, 1976, ISBN 88-214-0500-1.

Voci correlate

Collegamenti esterni

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