Ramaria pallida
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Ramaria pallida | |
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Ramaria pallida | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Fungi |
Divisione | Basidiomycota |
Classe | Agaricomycetes |
Ordine | Gomphales |
Famiglia | Gomphaceae |
Genere | Ramaria |
Specie | R. pallida |
Nomenclatura binomiale | |
Ramaria pallida Maire |
Ramaria pallida Caratteristiche morfologiche | |
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Cappello | no |
Imenio | liscio |
Lamelle | no |
Sporata | gialla |
Velo | nudo |
Carne | immutabile |
Ecologia | saprofita |
Commestibilità | velenoso |
Manuale |
Ramaria pallida (nome comune: Ditola pallida).
Descrizione della specie
Corpo fruttifero
Carpoforo ramificato con rami molto fitti e terminali tronchi. Di colore biancastro o caffellatte con sfumature rosa-liliacee alla sommità dei rami.
Tronco
Corto e concolore al corpo fruttifero.
Carne
Bianca, consistente, elastica.
- Odore: subnullo, di caffè.
- Sapore: dolciastro con retrogusto amarognolo.
Spore
Ellittiche irregolari, 10-12 x 4,5-6 µm, verrucose, non amiloidi, gialline.
Habitat
Fruttifica in estate-autunno, nei boschi di aghifoglie e di latifoglie.
Commestibilità
È sicuramente una ramaria tossica, ma non certo mortale, comunque non è da sottovalutare il suo effetto fortemente lassativo ed emetico. Può provocare seri avvelenamenti se consumato in quantità.
Etimologia
Dal latino pallidus = pallido, per il suo colore chiaro.
Sinonimi e binomi obsoleti
- Clavaria pallida Schaeff., Fungorum qui in Bavaria et Palatinatu circa Ratisbonam nascuntur 4: 120 (1774)
Voci correlate
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