Plagionite
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Plagionite | |
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Classificazione Strunz | II/E.21-40 |
Formula chimica | Pb5Sb8S17 |
Proprietà cristallografiche | |
Gruppo cristallino | trimetrico |
Sistema cristallino | monoclino |
Classe di simmetria | prismatica |
Parametri di cella | a = 13.45, b = 11.81, c = 19.94 |
Gruppo puntuale | 2/m |
Gruppo spaziale | C 2/c |
Proprietà fisiche | |
Densità | 5,4-5,6 g/cm³ |
Durezza (Mohs) | 2,5 |
Sfaldatura | evidente secondo {112} |
Frattura | irregolare |
Colore | nero, grigio-nero |
Lucentezza | metallica |
Opacità | opaca |
Striscio | grigio scuor con sfumatura rossastra |
Diffusione | rara |
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La plagionite è un minerale, un solfuro di piombo e antimonio. Il nome deriva dal greco πλάγιος = obliquo, per la sfaldatura. Descritto per la prima volta da Heinrich Rose (1795–1864), mineralogista tedesco, nel 1833
Abito cristallino
Lamine.
Origine e giacitura
La genesi è idrotermale. Ha paragenesi con var solfosali di piombo e antimonio.
Forma in cui si presenta in natura
Si presenta in cristalli, masse e aggregati lamellari spesso a grappoli
Caratteri fisico-chimici
È solubile in HCl caldo, con evoluzione di H2S; fondo al cannello scoppiettando
Località di ritrovamento
A Wolbsberg e Goldkronach, in Germania; ad Oruro, in Bolivia.
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Collegamenti esterni
- (EN) Webmin, su webmineral.com.
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