Monumenti di Padova

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Voce principale: Padova.

Padova è una città che presenta una grande quantità di opere e monumenti importanti dal punto di vista storico-artistico, che evidenziano in modo chiaro i vari momenti storici vissuti della città.

Luoghi di culto

Lo stesso argomento in dettaglio: Chiese di Padova.

Basiliche, abbazie e santuari

Oratorio di San Giorgio
Scoletta del Santo
  • Basilica di Sant'Antonio, detta anche il Santo dai padovani.
  • Oratorio di San Giorgio[2]: adiacente alla più nota Basilica antoniana, è la cappella funebre di famiglia[3] istituita per volontà del condottiero "carrarese" Raimondino Lupi di Soragna. La costruzione iniziò nel 1377, terminò nel 1384. È insigne soprattutto per la presenza di un ciclo di affreschi attribuito ad Altichiero[4] la cui importanza storico-artistica è paragonabile soltanto ai celeberrimi giotteschi degli Scrovegni.
  • Scoletta del Santo[5]: ospita l'Arciconfraternita di Sant'Antonio. Risale al 1427, ma ha subito importanti modifiche nel 1504. È insigne per le opere dei seguenti artisti: Antonio Bonazza, Giovanni Gloria, Francesco Vecellio, Tiziano, Girolamo del Santo, Filippo da Verona, Bartolomeo Montagna, Giovanni Antonio Corona, Andrea Briosco, e parecchi altri.
  • Scoletta del Redentore.
  • Abbazia di Santa Giustina.
  • Basilica e Scoletta del Carmine.
  • Santuario della Madonna Pellegrina.
  • Santuario di San Leopoldo Mandic, che accoglie ogni anno migliaia di fedeli dal Triveneto e dalla ex Jugoslavia.

Chiese parrocchiali, oratorii e cappelle

Chiesa di S. Canziano
Chiesa di S. Clemente
Chiesa di S. Daniele
Chiesa di S. Agnese
Chiesa di S. Andrea
Chiesa di S.M. del Torresino
Chiesa di S. Pietro
Chiesa di S. Tommaso
S. Tommaso, particolare dell'affresco esterno
Il caratteristico campanile del Torresino
La chiesa del Corpus Domini (S. Lucia vulgo), ripresa esterna dietro l'abside.
L'oratorio di S. Rocco (a sinistra) ed il portale di S. Lucia-Corpus Domini (a destra)
  • Oratorio di San Rocco: edificio cinquecentesco, sorge in aderenza alla chiesa di Santa Lucia, in prossimità dell'omonima via (centralissima). Originariamente era associato alla confraternita di quel santo. Oggetto di svariati restauri[7], è abbellito da un ciclo di affreschi[8] che illustrano la vita di San Rocco[9]. Da moltissimo tempo ha in realtà cessato di essere un luogo di culto officiato, ed è invece impiegato come spazio espositivo per mostre d'arte, normalmente con il patrocinio del comune[10].
  • Chiesa di San Canziano: di fronte a Palazzo della Ragione (lato Ghetto), bella chiesetta risalente all'XI secolo, ma ampiamente rifatta nel 1617. Opere di: Ludovico di Vernansal, Antonio Bonazza, Padovanino, Andrea Briosco, Pietro Damini, Giovambattista Bissoni.
  • Chiesa di San Clemente: è una delle prime chiese di Padova; fu sede di fraglie di commercianti. La facciata è stata rimaneggiata in tempi relativamente tardi (1599). Vanta opere di Jacopo Bellini, Pietro Damini, Francesco Zanella, Giovanni Battista Rossi, Luca Ferrari, Giulio Cirello.
  • Chiesa di San Daniele: a pochi passi dal celeberrimo Prato, questo grazioso e raccolto edificio del 1706 prospetta su di un quattrocentesco palazzo che si dice essere la casa natale di Angelo Beolco, detto il Ruzzante (1496-1542)[11]. La chiesa in questione conserva dipinti e statue sei-settecenteschi.
  • Chiesa di Santa Sofia: la chiesa della Santa Sapienza è una delle più antiche di Padova, e fu costruita tra il 1106 ed il 1127 su una precedente chiesa paleocristiana, a sua volta edificata sopra un antico tempio pagano, mentre il tetto è del XIV secolo; contiene opere fino al XV secolo, tra cui la Vergine col Cristo morto dello scultore Egidio da Wiener Neustadt, e conteneva anche la perduta prima pala d'altare del Mantegna; la cripta, incompiuta, ricalca quella della Basilica di San Marco a Venezia[12].
  • Chiesa di San Francesco Grande: risale al 1416, ma non fu completata prima del secolo XVI, e vide, forse, all'opera anche Lorenzo da Bologna. Strutturalmente si compone di tre navate, e contiene pezzi di Paolo Veronese, Pietro Damini, Girolamo del Santo, Luca Ferrari, Bartolomeo Bellano, Andrea Briosco e molti altri artisti. È situata in prossimità dell'ex ospedale di San Francesco, immobile che dovrebbe ospitare il Museo di Storia della Medicina[13].
  • Chiesa di San Gaetano
  • Chiesa di San Massimo e di Sant'Osvaldo: sorge nella zona del Portello, una delle più tipiche della città euganea. Trae le sue origini dal Duecento, benché abbia subito numerosi rimaneggiamenti in epoche più vicine. La facciata è del XVIII secolo. Oltre a vari reperti archeologici (romani e paleoveneti), vanta tre dipinti di Giambattista Tiepolo. Vi riposano le spoglie del sommo medico Giambattista Morgagni (1682-1771) e del grande scienziato Domenico Guglielmini.
  • (ex) Chiesa di Sant'Agnese: all'incrocio con la centralissima via Dante, in stato piuttosto esecrando, ora abbandonata, si può ancora vedere l'antica (campanile del XIII secolo, di chiaro stile romanico) chiesetta, con portale rinascimentale e statua della santa opera di Zuan Padovano.
  • Chiesa di Sant'Antonino[14]: sorge nel luogo ("cella") in cui venne posto il corpo del Santo alla sua morte (1231). Al tempo, la sepoltura in questione faceva parte di un monastero di Clarisse, devastato da un incendio nel 1509. L'attuale tempio è il risultato di svariati interventi architettonici (1840, 1886 e 1931), ma contiene tuttora l'arca di Sant'Antonio.
  • Santuario Antoniano dell'Arcella, vulgo S. Antonino (campo lungo)
    Santuario Antoniano dell'Arcella, vulgo S. Antonino (campo lungo)
  • Veduta di tre quarti
    Veduta di tre quarti
  • Veduta da est
    Veduta da est
  • Portale
    Portale

Piazze

  • Prato della Valle, detto anche il Prato dai padovani.
  • Piazza del Santo, davanti alla facciata dell'omonima Basilica, su cui si affacciano anche l'oratorio di San Giorgio e la Scoletta del Santo.
  • Piazza delle Erbe e Piazza dei Frutti, una al lato sud ed una al lato nord del Salone, sedi nei giorni feriali del mercato ortofrutticolo, e durante l'Avvento e le Festività Natalizie anche del mercatino natalizio.
  • Piazza dei Signori, su cui danno il Palazzo del Capitanio (vedi sotto) e la Loggia della Gran Guardia.
  • Piazza Capitaniato, alle spalle dell'anzidetto Palazzo del Capitanio
  • Piazza Duomo, di fronte alla Cattedrale dell'Assunzione.
  • Piazza dell'Insurrezione 28 aprile 1945, già Piazza Spalato, aperta in stile razionalista negli anni '30 del XX secolo entro il vecchio quartiere medievale di Santa Lucia.
  • Largo Europa, aperto negli anni '60 del XX secolo, con il grattacielo che fino agli anni 2000 era il più alto della città.

Riviere

Padova comprende due sistemi di Riviere, strade che costeggiano o costeggiavano i canali cittadini, entrambi in direzione nord-sud:

  • Riviera dei Ponti Romani - Riviera Tito Livio - Riviera Ruzzante: le prime due corrono oggi lungo il tratto interrato del Naviglio Interno, da Largo Europa (vedi sopra) alla Questura, e sono percorse dal tram; l'ultima prosegue verso la Basilica del Santo ed il Prato costeggiando il Canale di Santa Chiara; Riviera dei Ponti Romani deve il nome ai ponti di origine romana presenti su quel tratto di canale, oggi anch'essi coperti dal moderno manto stradale, dei quali è visibile (grazie ad un sottopassaggio) solo il Ponte San Lorenzo, posto tra il Palazzo del Bò (vedi sotto) e la Prefettura.
  • Riviera San Benedetto - Riviera Paleocapa e la dirimpetta Riviera Mussato: corrono lungo il primo tratto cittadino del Piovego, da Porta Molino (lungo le antiche mura interne duecentesche, con il Ponte Molino di antica origine romana) alla Barriera Saracinesca (breccia nelle mura veneziane cinquecentesche), tratto elegantemente alberato da tigli su entrambe le sponde ed in gran parte corredato di una passeggiata turistica lungo il canale; vi si affaccia la chiesa di San Benedetto, e sono vicine quella di San Pietro e quella di San Tomaso; sono inoltre qui presenti i consolati dell'Uruguay e della Corea del Sud; all'altezza di Riviera Paleocapa si possono vedere, sulla sponda opposta, il Castello e la Specola (vedi sotto).

Palazzi

  • Palazzo della Ragione, detto anche Salone dai padovani.
  • Palazzo del Capitanio: antica sede del rettore della città, sorge sui resti della reggia carrarese. Reca un arco trionfale, opera del Falconetto (1532), che a sua volta incastona il celebre orologio[19] che si affaccia su Piazza dei Signori: un simbolo della città.
  • Palazzo Romanin-Jacur: palazzo trecentesco gotico-veneziano, definito "La Ca' d'Oro" di Padova, sorge in via S. Francesco 9.
  • Palazzo Capodilista: al civico 82 di via Umberto I troviamo il palazzo in questione, del XIII secolo. È tuttora dotato di merlature medievali, e torre.
  • Palazzo Emo-Capodilista: 1. dalla chiesa di S. Daniele
    Palazzo Emo-Capodilista: 1. dalla chiesa di S. Daniele
  • 2. veduta più ravvicinata (tornando verso il centro della città)
    2. veduta più ravvicinata (tornando verso il centro della città)
  • 3. veduta dal piano campagna frontale
    3. veduta dal piano campagna frontale
  • Palazzo Romanin-Jacur
    Palazzo Romanin-Jacur
  • Palazzo Romanin-Jacur, lapide commemorativa per Dante
    Palazzo Romanin-Jacur, lapide commemorativa per Dante
  • Palazzo Olzignani: si trova in via Umberto I, ossia in quello che abbiamo già ricordato quale ideale prolungamento del Listòn (verso Prato della Valle). Opera di Pietro Lombardo (1466), è stata oggetto di intensa ristrutturazione nel periodo 1900-1922.
  • Palazzo Scarpari: si trova in via VIII Febbraio di fronte all'Università (Palazzo del Bo). Opera di Moretti e Scarpari i lavori iniziarono nel 1927. Il palazzo si raccorda con il palazzo comunale (ricostruito nel 500 su progetto di Andrea Moroni) e con il palazzo degli Anziani del '200. Il palazzo, che ospita uffici del comune, è un edificio dedicato ai caduti della Grande Guerra. Esso ha una monumentale facciata al cui centro, sopra il grande arco, si legge l'iscrizione con il bollettino della vittoria firmato Diaz.
  • Palazzo del Bo: sede storica dell'Università di Padova, ne ospita oggi solamente la sede centrale e di rappresentanza (compresi il Rettorato e lo "shop" interno) e la Facoltà di Giurisprudenza; nel palazzo hanno sede il Cortile Interno, decorato con gli stemmi dei nobili che frequentarono l'Università, il teatro anatomico, primo stabile al mondo, e l'Aula Magna.
  • Net Center[20], il grattacielo più alto della città.
  • Palazzo Trieste: palazzo neoclassico di cui rimane soltanto la facciata, sorge davanti a Ponte San Lorenzo.
  • Palazzo Sacerdoti in Prato della Valle uno degli edifici più caratteristici della città, fu progettato nel 1922 dall’ingegnere Augusto Berlese (1884-1941) in uno stile che risente di suggestioni di vario tipo (liberty, romanico, bizantino).

Mura

Padova presenta, nel corso dei secoli, numerose fortificazioni, delle quali la parte più imponente (circa 10 km conservati sui 12 km originali) è quella relativa alle mura veneziane edificate nel XVI secolo.

Specola e Castello

A diritto parte integrante delle fortificazioni cittadine sono la Torre della Specola (detta semplicemente Specola), torre di difesa del IX secolo modificata come osservatorio astronomico negli anni '70 del XVIII secolo; e l'adiacente Castello, costruito da Ezzelino da Romano[Quale?] ed ampiamente usato dai signori cittadini dei Carraresi, sede di guarnigione durante la Repubblica di Venezia e trasformato in carcere dagli Austriaci nei primi anni del XIX secolo, oggi in parte sede della Facoltà di Astronomia dell'Università di Padova ed in parte in fase di profondo restauro.

Altri monumenti

Giardini dell'Arena e rovine romane
  • Ex-macello di largo Meneghetti: progettato (1818-1825) da Giuseppe Jappelli (l'architetto del più celebre Caffè Pedrocchi), oggi adibito ad istituto d'arte, ha l'aspetto (invero piuttosto greve) di una sorta di tempio dorico, ed è munito di un ampio porticato interno.

Note

  1. ^ Lionello Puppi, Giuseppe Toffanin. Guida di Padova. Arte e storia tra vie e piazze. Trieste, 1983. p. 163.
  2. ^ Sito Oratorio San Giorgio Archiviato il 27 dicembre 2007 in Internet Archive.
  3. ^ I Lupi di Soragna furono una famiglia di particolare spicco sociopolitico e - soprattutto militare nel Duecento. Originari del Cremonese, si distinsero principalmente a Parma. Molti esponenti di questa schiatta s'imposero alle cronache in veste di condottieri e podestà nell'"Italia dei Comuni".
  4. ^ Con la collaborazione di Jacopo da Verona?
  5. ^ Sito Scoletta del Santo, su arcadelsanto.org. URL consultato il 6 maggio 2008 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2007).
  6. ^ Tale parrocchia, invero, venne soppressa nel 1806.
  7. ^ Il più recente è iniziato nel 1984 ed è tuttora in corso.
  8. ^ Artisti: Alessandro Maganza, Tiziano Minio, Domenico Campagnola, Girolamo Tessari (detto Girolamo Dal Santo), Gualtiero Padovano, Stefano Dall'Arzere (?).
  9. ^ Per un elenco di luoghi di culto dedicati allo stesso santo, si veda l'apposita pagina.
  10. ^ Cui appartiene dal 1925.
  11. ^ Celebre commediografo veneto.
  12. ^ Padovanet: Santa Sofia
  13. ^ Sito del Museo della Medicina Archiviato il 17 aprile 2008 in Internet Archive.
  14. ^ La denominazione ufficiale è Santuario Antoniano dell'Arcella.
  15. ^ Pagina di Salvalarte-Legambiente sulla chiesa di Pozzoveggiani, su salvalarte.legambientepadova.it. URL consultato il 20 febbraio 2008 (archiviato dall'url originale il 16 febbraio 2019).
  16. ^ Ma, a differenza di quanto ivi riportato, è giusto ricordare che altre fonti suggeriscono che questa curiosa statua risalga al 1209 (non sarebbe, pertanto, fondato il richiamo alla Serenissima), anno in cui si volle commemorare una vittoria del libero Comune sui marchesi di Este. È stata comunque rifatta nel 1914.
  17. ^ Pagina di Turismopadova[collegamento interrotto]
  18. ^ Pagina di Padovanet
  19. ^ È opera quattrocentesca, e va ricordato come primo strumento italiano di quel genere ad indicare non solo le ore, ma i giorni del mese, il corso (apparente) del Sole, le fasi lunari, i movimenti dei pianeti e lo Zodiaco. Illustrazioni di Giorgio da Treviso .
  20. ^ Net Center Archiviato il 6 settembre 2009 in Internet Archive.

Bibliografia

  • Giuseppe Toffanin jr, Guida di Padova (con L. Puppi), Trieste, 1983.
  • Raffaele Mambella, Padova e il suo territorio nell'antichità. Guida con itinerari, Padova, Zielo Editore, 1991.
  • Giuseppe Toffanin jr, Le strade di Padova, Padova, Newton & Compton, 1999, ISBN 88-8289-024-4.
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