Marco Alessandri

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Marco Alessandri (Bergamo, 28 giugno 1755 – Villongo, 21 giugno 1830) è stato un politico italiano.

Politica

Il conte Marco Alessandri, personaggio della nobile famiglia degli Alessandri di Bergamo, fu membro dal 1796 del Governo provvisorio di Milano e importante personalità della Repubblica Cisalpina, del quale fu Direttore (1797-1798), fu totalmente affascinato dal personaggio di Napoleone Bonaparte. In esilio durante la reazione austriaca, offrì nel 1804 la corona italiana a Napoleone.

Il 7 ottobre 1797 assunse la carica di Presidente del Direttorio della Repubblica Cisalpina.

Ciambellano di Eugenio Beauharnais, il 9 febbraio 1809 fu nominato senatore del Regno d'Italia, fondato da Napoleone Bonaparte, e il 12 dicembre 1810 divenne Conte dell'Impero[1].

Massoneria

Nel 1796 fu Maestro venerabile della Loggia L'Oriente di Bergamo[2] , il 20 giugno 1805 rappresentò, in qualità di Maestro venerabile, la Loggia Reale Eugenio di Milano all'atto di fondazione del Grande Oriente d'Italia con sede a Milano, del quale nel 1805 fu nominato Gran tesoriere e nel 1808 Gran conservatore generale in esercizio[3].

Caduto in disgrazia dopo la battaglia di Waterloo, con la sconfitta di Napoleone e il ritorno degli austriaci a Milano, lasciò la politica morendo per un colpo apoplettico nel 1830. Nella Biblioteca civica Angelo Mai di Bergamo sono conservate buona parte delle sue lettere.

Stemma

«Arma: Inquartato: al primo, franco di verde alla serpe d'argento attortigliata ad uno specchio d'oro [che è dei conti senatori]; al secondo, di rosso con un leopardo illeonito d'argento tagliato da una fascia azzurra; al terzo, di rosso con una lepre passante d'argento; al quarto, di verde con due sbarre d'argento. Ornati esteriori: di conte. Livree: bianco, carmesino ed aranciato.[4]»

(LL.PP. 16 dicembre 1810)

Note

  1. ^ Alessandri Marco, su Biblioteca A. Mai. URL consultato il 21 dicembre 2017.
  2. ^ L'Oriente di Bergamo, su ritosimbolico.it, Rito Simbolico italiano. URL consultato il 28 agosto 2019.
  3. ^ Vittorio Gnocchini, L'Italia dei Liberi Muratori, Erasmo ed., Roma, 2005, pp. 7-8.
  4. ^ Giacomo C. Bascapè e Marcello Del Piazzo, Insegne e simboli. Araldica pubblica e privata medievale e moderna (PDF), con la cooperazione di Luigi Borgia, Roma, Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, 1983, p. 818.

Collegamenti esterni

Controllo di autoritàVIAF (EN) 316448332 · SBN RAVV533698 · BNF (FR) cb162962962 (data)
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