Grotta Verde
Grotta Verde | |
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La grotta Verde in una cartolina del XIX secolo. | |
Stato |
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Regione | Campania |
Province | Napoli |
Comuni | Anacapri |
Altitudine | Ingresso occidentale: -4 m s.l.m. Ingresso orientale: 0 m s.l.m. |
Altri nomi | Grotta dei Turchi |
Coordinate | 40°32′21.69″N 14°13′14.78″E40°32′21.69″N, 14°13′14.78″E |
Grotta Verde | |
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La grotta Verde, conosciuta anticamente come grotta dei Turchi, è una cavità ubicata nel versante meridionale dell'Isola di Capri, in Campania, nota soprattutto per il colore dell'acqua nel suo interno che, a causa di particolari giochi di luce, assume il colore verde.
Storia
La grotta Verde è conosciuta sin dal XVI secolo, durante il quale l'isola fu ripetutamente sottoposta ad attacchi nemici; sono tristemente noti per aver attaccato l'isola, per esempio, il pirata Dragut e il corsaro Khayr al-Din detto Barbarossa, che distrusse l'omonimo castello.[1]
Nel Cinquecento, molto probabilmente, all'interno della cavità si appostavano i corsari nemici con i loro bastimenti per saccheggiare di sorpresa le imbarcazioni che passavano.[2][3]
A causa di questi eventi che ebbero luogo in loco la cavità assunse inizialmente il toponimo di grotta dei Turchi, poi sostituito da quello odierno.[2]
La grotta divenne famosa soprattutto a partire dal XIX secolo, durante il quale si diffuse l'abitudine di fare il giro in barca dell'isola. La grotta Verde, insieme alla grotta Azzurra e ai celebri Faraglioni, diventò quindi un'attrazione dell'isola.[4]
Caratteristiche
Struttura
La cavità ha due aperture, dette convenzionalmente soglie (soglie subacquee se sommerse); quella occidentale è situata a quattro metri sotto il livello del mare, mentre quella orientale è al livello del mare[5] ed è alta sette metri.[6]
Le pareti della caverna, ampliatesi in seguito a frane, presentano un andamento irregolare a causa della particolare stratificazione rocciosa.[6]
La luce verde
La caratteristica principale della grotta è tuttavia l'intensa colorazione verde smeraldo assunta dal mare al suo interno. Questo particolare gioco di colori è dovuto alla luce che penetra nella soglia subacquea, avendo (come già accennato) la cavità due aperture.[6] La tonalità verde assunta dall'acqua all'interno dell'antro, tuttavia, può variare nelle diverse ore del giorno e al cambiare delle condizioni atmosferiche.[6][7]
Geologia
La grotta Verde, classificata dagli speleologi come secondaria (ovvero prodotta, per fenomeni distruttivi, successivamente alla formazione della roccia madre),[8] è composta dalla roccia sedimentaria più antica di Capri, la dolomia, un aggregato di carbonato di calcio e magnesio risalenti a 190 e 130 milioni di anni fa.[6]
La cavità, inoltre, è una grotta d'erosione marina; la stessa è infatti dovuta all'erosione meccanica del moto ondoso sui punti della grotta che risultavano più fragili a causa di fenditure o fratturazioni e all'attacco chimico del mare.[9]
Note
- ^ Borà, p. 206.
- ^ a b Borà, p. 198.
- ^ Perillo, p. 224.
- ^ Oeabalus, p. 173.
- ^ Govi, p. 91.
- ^ a b c d e De Angelis Bertolotti, p. 274.
- ^ Royal Geographical Society, p. 131.
- ^ De Angelis Bertolotti, p. 244.
- ^ De Angelis Bertolotti, p. 265.
Bibliografia
- Antonello Perillo, L'isola che c'è. Capri raccontata ai ragazzi, La Conchiglia, 2004, ISBN 88-86443-84-6.
- Oebalus, Conoscere Capri, vol. 2, ISBN 88-89097-01-9.
- Mimmo Carratelli, Elfrida Ismolli, Una Milanese a Capri, Elfrida Ismolli Digital Edition, 2012, ISBN 88-907301-6-1.
- Romana De Angelis Bertolotti, Capri. La natura e la storia, Zanichelli, luglio 1990, ISBN 88-08-09123-6.
- (EN) Royal Geographical Society, The Geographical journal, vol. 22, 1903, ISBN non esistente.
- Salvatore Borà, Itinerari storici e monumentali di Capri ed Anacapri, la Conchiglia, 2002, ISBN 88-86443-52-8.
- Silvio Govi (a cura di), L'Universo, vol. 26, 2ª ed., Instituto geografico militare, 1946, ISBN non esistente.
Voci correlate
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